Il progetto

L’olio extravergine di oliva è un prodotto che viene sempre più associato dai consumatori a uno stile di vita sano. L’olivicoltura italiana vanta oli con elevati standard qualitativi come i marchi DOP e IGP, e necessita sempre più dell’utilizzo di pratiche agronomiche sostenibili nel rispetto dell’ambiente. Ci sono però ancora delle criticità legate alle pratiche di fertilizzazione e all’utilizzo di pesticidi chimici, che necessitano di soluzioni efficaci.

 

La mosca olearia (Batrocera oleae) è il parassita più pericoloso per l’olivicoltura italiana e solitamente vengono utilizzati trattamenti con un forte impatto ambientale per contrastarla, con la possibile presenza di residui tossici nell’olio. Le pratiche di fertilizzazione inoltre apportano quantità eccessive di azoto al suolo, fino anche a 200 kg per ettaro. Questo perché i nutrienti, così somministrati, non sono utilizzati unicamente dalle colture, anzi gran parte è perduta dal sistema agricolo verso gli ambienti limitrofi, contribuendo all’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e all’emissione di potenti gas serra, come ad esempio il protossido di azoto. È necessario dunque garantire la salute umana e la tutela dell’ambiente, applicando nell’olivicoltura strategie efficienti sia per l’agricoltore, che per l’ambiente e, non ultimo, il consumatore.

 

L'olivicoltura italiana è ancora vittima di pratiche di fertilizzazione e utilizzo di pesticidi chimici.
I pesticidi utilizzati per combattere la mosca olearia sono troppo forti e, nella maggior parte delle volte, si possono trovare residui tossici all'interno dell'olio che mangiamo. Le pratiche di fertilizzazione utilizzate apportano quantità eccessive di azoto nel suolo, contribuendo all'inquinamento delle acque e all'emissione di potenti gas serra, come ad esempio il protossido di azoto.

 

ZEOLIVA è un progetto di ricerca che intende rispondere a queste problematiche, inserendosi nel piano strategico per l’innovazione e la ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale grazie all'utilizzo di un geomateriale innovativo di origine italiana: una zeolitite naturale.
La zeolite permette di trattenere più a lungo i nutrienti contrastandone le perdite in ambiente, e, nei periodi particolarmente caldi e secchi, mantienere un ambiente “umido”, trattenendo acqua all’interno delle sue cavità e contrastando i problemi legati alla siccità.
La zeolite è stata applicata in due modalità: da una parte, il materiale polverizzato e arricchito in azoto ammoniacale è stato applicato come spray sulle foglie, per contrastare la mosca olearia. Dall’altra parte, la zeolite in taglia granulare è stata applicata nel suolo, direttamente a contatto con le radici, per diminuire l’applicazione dei fertilizzanti, migliorare la qualità del suolo e la salute della pianta, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
Grazie a ZEOLIVA aumenta la consapevolezza di agricoltori e consumatori riguardo queste importanti problematiche e vengono promosse, sul territorio, pratiche agricole più sostenibili e rispettose per l’ambiente e per la salute umana.

 

 

 

Il progetto ZEOLIVA propone metodi innovativi e sostenibili nell'olivicoltura per la lotta alla mosca olearia e la riduzione dei fertilizzanti chimici.

 

Chi siamo

L'Università degli studi di Ferrara (UNIFE) si occupa da molti anni della ricerca per la sostenibilità del settore agroalimentare, per lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia ambientale. Il prof. Massimo Coltorti ed il suo team hanno gestito come capofila il progetto ZeoLIFE (LIFE 10 ENV/IT/0003218) nel quale sono stati applicati materiali zeolititi come ammendanti in suoli agricoli allo scopo di diminuire l’apporto di acqua e fertilizzanti chimici, e diminuire così l’inquinamento da nitrati nelle acque di falda. In seguito ai risultati positivi di questo progetto si sono sviluppate numerose collaborazioni per l’applicazione di zeolititi nella coltivazione di orticole e alberi da frutto, dimostrando gli effetti positivi sulla biodiversità microbica nel suolo e sulla qualità dei prodotti coltivati, oltre alla riduzione delle emissioni gassose di gas clima-alteranti, come il protossido di azoto (N2O). Negli anni si sono instaurate sinergie fra UNIFE ed aziende del territorio, portando allo sviluppo di un sistema di trattamento innovativo di reflui zootecnici e industriali, mediante l’applicazione di zeoliti naturali e per l’immissione nel mercato di una nuova linea di ammendanti e fertilizzanti utilizzabili anche nel settore biologico, più efficienti, sicuri e sostenibili. Il team del Prof Coltorti, costituito da Barbara Faccini, Giacomo Ferretti, Giulio Galamini e Valeria Medoro, ha sviluppato competenze nell’analisi chimica di matrici naturali, quali materiali geologici di diversa natura, dei substrati e dei prodotti vegetali, delle acque e delle acque reflue di origine animale e provenienti da centrali biogas. L’attività di ricerca ha portato al deposito di due brevetti (MO2013A000190; MO2013A000354) che sono stati acquistati da una società operante nel campo dell’agricoltura biologica

 

Il CNR-IBE (Istituto per la BioEconomia) da oltre 30 anni si occupa di ricerca per la valorizzazione dell’olivicoltura, in particolare applicando metodi di difesa rispettosi per l’ambiente ed operando direttamente nel settore della ricerca industriale e dello sviluppo sostenibile. Le competenze e le tecnologie a disposizione di IBIMET hanno permesso la messa a punto di strategie di gestione di sistemi produttivi ecosostenibili, anche in relazione ai rischi ambientali, con particolare attenzione alla conservazione della biodiversità, all'uso sostenibile delle risorse e alla riduzione degli input energetici. Studi sulle caratteristiche qualitative dei prodotti agroalimentari integrano metodi di zonazione agro-climatica, analisi tecnologiche e biochimiche, applicazioni di analisi sensoriale e consumer science. Si studiano processi di scambio di gas e materia tra superfici coltivate e atmosfera, quantificando i bilanci energetici e radiativi, e osservando trasporto e deposizione di inquinanti. Si analizza la multifunzionalità dell’agricoltura e si studiano tecnologie green per il recupero di ambienti degradati, la resilienza degli ecosistemi, l’agricoltura di precisione e l’agricoltura biologica nei suoi numerosi aspetti produttivi e fisiologici. All’interno del progetto ZEOLIVA il team di CNR- IBIMET costituito da Annalisa Rotondi e Lucia Morrone si occupa del monitoraggio delle condizioni fisiologiche delle piante, del monitoraggio e la valutazione della qualità della copertura del film di zeolitite sulla superficie fogliare e sulle drupe, di analisi chimiche e sensoriali sugli oli di oliva e del monitoraggio degli attacchi della mosca olearia.

La Zeolite

Le zeoliti si trovano spesso all’interno di rocce di origine vulcanica. Le zeoliti naturali sono caratterizzate da impalcature rigide formate da atomi di silicio, alluminio e ossigeno che delimitano grandi cavità quali possono essere ospitate molecole di varia natura e, in particolare, acqua.
Le zeoliti naturali possono aiutare a contrastare periodi particolarmente siccitosi e, se applicate a livello fogliare, creano una barriera contro i parassiti. Questi sono solo alcuni degli aspetti positivi di questi materiali che trovano sempre più applicazione anche in altri campi oltre all'agricoltura, come ad esempio l'isolamento termo-acustico e il trattamento di acque reflue.
Nell’Italia centrale possiamo vantare la presenza di grandi depositi di tufi zeolitizzati, dai quali viene estratta una delle migliori zeoliti al mondo: la Cabasite potassica.

 

 

Risultati principali

  • L'applicazione della zeolite nel terreno ha migliorato la ritenzione dell'azoto con minori perdite nell'ambiente, consentendo di ridurre del 50% le applicazioni di fertilizzanti.
  • L'uso della zeolite spruzzata sulla parte aerea delle piante ha ridotto notevolmente l'incidenza della mosca dell'olivo. In particolare, nel campo di Montiano, la combinazione della zeolite con il dimetoato (dose del 50%) ha ridotto significativamente l'infestazione.
  • L'utilizzo di zeolitite micronizzata, prearricchita in azoto ha significativamente migliorato l'attività fotosintetica delle piante.
  • L'analisi chimica e sensoriale degli oli prodotti da piante trattate con zeolite irrorata non ha evidenziato differenze imputabili ai trattamenti ma solo al grado di infestazione.

 

Azienda Tenute Unite - Bertinoro (FC)

L’Azienda Tenute Unite è nata nel 1996 dall’ idea di Luca Binzoni. Nei 50 ettari di terreno vengono coltivate viti e ulivi. L’azienda s’impegna nell’applicare tecniche innovative all’agricoltura pur rispettando e valorizzando la tradizione romagnola, e la validità di questa scelta è testimoniata dal conferimento di riconoscimenti e premi.

Visitaci sul nostro sito web: http://www.tenuteunite.it/

 

Società Agricola Giorgia - Brisighella (RA)

L’olio extravergine di oliva Brisighella DOP vanta origini antichissime, sin dai tempi dell’antica Roma. Il passaggio da una produzione destinata principalmente all’autoconsumo a una destinata alla commercializzazione è invece storia recente. La Società Agricola Giorgia propone prodotti di primissima qualità, che sono il frutto di una terra amata e curata da sempre.

Visitaci sul nostro sito web: https://www.foodelizia.it/marketplace/seller/view/vendor/giorgia-societa-agricola

Azienda Agricola Bonazza - San Lazzaro di Savena (BO)

Siamo un'azienda interamente biologica situata nel territorio del Parco Naturale Regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa in località Croara (San Lazzaro di Savena, Bologna). Attualmente, oltre alle piante da frutto, coltiviamo circa 3200 piante di olivo le cui varietà prevalenti sono Correggiolo e Nostrana.
L'azienda produce e vende direttamente a privati, negozi e ristoratori olio extra vergine d’oliva e prodotti biologici freschi e trasformati di primissima qualità.

Visita il nostro sito web: https://saporidelpodere.it/

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